Nelle ultime settimane la maggioranza che governa l’Ordine degli psicologi del Lazio (8 consiglieri di Altrapsicologia su 15), con molta poca attenzione alla privacy dei colleghi ed emulando compagnie telefoniche e gestori di energia elettrica, sta bombardando le mail degli iscritti con la promozione del cosiddetto "Festival della psicologia", dall'ambiguo slogan Stiamo Fuori. Dopo aver aumentato la quota annuale, portandola a 160 € (nonostante la nostra veemente opposizione), spende (con il nostro voto contrario) decine di migliaia di euro per noleggiare gazebo e comprare pagine di quotidiani, affiancando la promozione dell’iniziativa alla pubblicità dei gestori telefonici e dei circuiti termali. “Stiamo Fuori” sembra implicare una rivoluzione copernicana nel modo di fare psicologia. Decenni di presenza dei colleghi sul territorio, nelle comunità, nelle Istituzioni, in prima linea nel lavoro sulla salute, banalizzati dai più moderni slogan dell’evento: Desidera, Progetta, Realizza… Migliaia di euro per promuovere un gruppo di 162 colleghi (tanti sono iscritti alla cd Rete Professionale, vedi http://festivalpsicologia.it/rete‐professionale/) che forniranno un primo incontro gratuito ed un pacchetto di 10 incontri a costo contenuto (tra 40 e 60 €) ma solo se acquistato prima della scadenza della promozione! Una sorta di induzione al consumo di psicologia che accosta la nostra disciplina ai pacchetti benessere e al mercato dell’ipocondria. Migliaia di euro (versati dagli iscritti) per prospettare l’immagine di una professione ricreativa, rilassante, termale e sbarazzina deridendo, tra le righe, la severa austerità, pedante e depressiva, dell’impegno clinico e sociale. Il nostro sforzo di ricondurre la maggioranza alla ragione, ad una ragione basata sul senso di una professione e dell’Istituzione Ordine (che non è un’azienda di marketing) non ha funzionato. Il nostro impegno per l’unitarietà della professione (indipendentemente dal settore di impegno) non ha trovato ascolto nell’arroganza e nella protervia di decisioni prese sempre e solo a colpi di maggioranza. Il 6 ottobre 2014 il consiglio decide di rinviare a successiva deliberazione, previa autorizzazione comunale, la condivisione in dettaglio di questa iniziativa. Visto che non siamo animati dal sacro fuoco della strumentalizzazione politica non ci opponiamo aspettando di capire di più. Finalmente dopo più di 6 mesi, il 27 aprile 2015…