La situazione attuale
Cari colleghi, forse non tutti sapete che il regime fiscale applicato alle Casse di Previdenza, incide pesantemente sui loro bilanci e erode le risorse da destinarsi alle prestazioni previdenziali e assistenziali.
L’ultima delle vessazioni, perché di questo si tratta, era prevista per oggi: il decreto Iperf (dl 66/2014) , in approvazione oggi nelle Commissioni bilancio e finanze del Senato, prevedeva l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie delle casse di previdenza dal 20% al 26 %.
Cosa avrebbe voluto dire?
Questo aumento avrebbe significato più tasse sui rendimenti finanziari dei soldi che noi versiamo all’Enpap e che sono investiti, correttamente, in prodotti azionari, obbligazionari, fondi, ecc.
La bella notizia
La bella notizia è che questo aumento non è passato, grazie alla approvazione in Commissione dell’emendamento presentato da due senatori Cecilia Guerra (Pd) e Antonio D’Alì (Ncd).
Dunque le nostre rendite rimangono ancora iper-tassate ma almeno non aumentano come era previsto che accadesse!
Diciamo che sono iper-tassate perché paradossalmente le casse di previdenza hanno un’aliquota sulle rendite più alta dei fondi pensione, eppure questi ultimi rappresentano un’investimento previdenziale opzionale per i lavoratori al contrario delle casse di previdenza cui è obbligatorio versare una parte del proprio reddito.